La Casa delle Donne Transfemminista e Queer ha ripreso vita poco più di una settimana fa e quelli che ci lasciamo alle spalle sono giorni pieni di gioia, sacrifici e entusiasmo, giorni che ci confermano quanto sia stata importante l’esperienza costruita in questi anni e quanto la città continui a ritenerla indispensabile.
Abbiamo avuto il coraggio di ripartire da zero dopo mesi di trattativa inconcludente con il Comune e la nuova Casa è già, dopo pochi giorni, un luogo favoloso, un crocevia di lotte e uno spazio di aggregazione, produzione politica e ascolto, attraversato da tutt3 coloro che non hanno mai smesso di chiederci quando ce la saremmo ripresa e da tant3 altr3 che la stanno scoprendo.
In questa settimana abbiamo scelto di rimanere in silenzio, lasciando che a parlare fosse la nostra azione. Occupare uno spazio vuoto oggi, come 5 anni fa, si dimostra essere l’unico meraviglioso, potente e imprevedibile modo per dare vita a esperienze come la nostra.
Mentre sistemavamo gli spazi interni e il cortile, abbiamo assistito alle varie prese di parola pubblica da parte delle istituzioni eppure, nonostante la nostra ormai manifesta disponibilità al dialogo, il Comune resta nei nostri confronti un interlocutore indiretto, se non addirittura muto.
Sui giornali e dalle voci di corridoio sembra che si stia lavorando ad una soluzione definitiva e si millantano grandi progetti, ma l’amministrazione comunale non ha ancora aperto alcuno spazio di dialogo con noi per l’assegnazione di uno stabile alla nuova Casa delle Donne.
Riprendiamo parola oggi, dopo aver iniziato i lavori all’interno dell’ex Circoscrizione, dopo averla resa la nuova Casa delle Donne TFQ, perché vogliamo che sia chiaro ciò che desideriamo: abbiamo trovato in queste mura ciò che cercavamo per ripartire e ciò che ci serve per rimanere, e non abbiamo intenzione di lasciarle. Identifichiamo nell’ex Circoscrizione una potenziale soluzione definitiva e crediamo che la Casa possa svilupparsi senza incompatibilità all’interno dell’area in cui è prevista la nascita del campus universitario.
Secondo il progetto, ben lontano da essere oggi un progetto esecutivo, questo edificio dovrebbe essere demolito pur non essendo prevista in quest’area alcuna struttura strategica a servizio degli studenti. Tralasciando l’impatto ambientale, i consumi e lo spreco che caratterizzano la continua demolizione e ricostruzione di edifici di cui questo sistema produttivo ed economico è fautore, ci vogliamo soffermare sulle parole del rettore Avanzi: se è vero che l’Ateneo si impegna a “favorire la piena inclusione di ogni espressione della soggettività sessuale” e accoglie le istanze delle persone queer, trans e non binary attraverso la carriera Alias, un’esperienza come quella della Casa delle Donne TFQ non può che arricchire la vita del campus universitario.
Qui all’ex Circoscrizione abbiamo trovato una soluzione al continuo rimpallo burocratico di
responsabilità, che ha superato ogni scadenza e speranza, e non siamo disposte a fare passi indietro.
Come abbiamo dichiarato il giorno dell’occupazione, la soluzione per noi esisteva ed era stata proposta dal Comune stesso, quando qualche mese fa siamo state accompagnate all’interno dello stabile di Via Parma, ora sede della mensa Edisu: una serie di leve interne alla macchina comunale hanno fatto sì che la proposta fosse ritirata a distanza di giorni, e che le strade che fino a quel momento erano sembrate percorribili fossero sbarrate.
Via Parma resta per noi un’alternativa credibile alla Circoscrizione poiché ci consentirebbe di dare continuità e prosecuzione alle attività, agli sportelli e alle iniziative che promuoviamo.
Pochi giorni fa abbiamo appreso da La Stampa che l’ipotesi di Via Parma è tutt’ora sul tavolo del Comune e ribadiamo la nostra disponibilità a ragionare di quel luogo, chiarendo però che non usciremo dall’attuale Casa se non per entrare in un altro luogo in cui riprendere e continuare le nostre attività e le nostre progettualità.
Da lunedì 12 giugno la vita della Casa delle Donne TFQ riprenderà a pieno ritmo con gli sportelli di consulenza legale, consulenza del lavoro e lo sportello Non Sei Sola (comunicheremo gli orari nei prossimi giorni) e le tante iniziative di lotta e gli incontri che stiamo programmando in questi giorni.