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La Casa delle Donne

Cos'è e come nasce

La Casa delle Donne di Alessandria

La prima Casa – L'ex asilo di Piazzetta Monserrato 1

Nell’azione quotidiana di contrasto alla violenza di genere nella città di Alessandria è emersa molto presto la necessità di dotare il percorso politico di Non una di Meno di uno spazio fisico da cui partire e in cui tornare per costruire e praticare un’idea di società in cui sessismo, patriarcato e moralismo non trovino più posto.

Nella primavera del 2018 è stato avviato un percorso di confronto e sensibilizzazione con la cittadinanza caratterizzato da assemblee pubbliche, iniziative di approfondimento e dalla raccolta di più di 3000 a sostegno del progetto concreto di una Casa delle Donne.

La grande partecipazione alla manifestazione dell’Otto Marzo dello stesso anni ha confermato e sottolineato la necessità di aprire un luogo in cui tutte le donne potessero trovare sostegno, consulenza, solidarietà e complicità; un luogo d’incontro, riflessione e iniziativa culturale e politica che avesse come perno del proprio agire il contrasto alla violenza di genere in ogni sua forma e sfaccettatura. Con questi presupposti è stato chiesto a diversi esponenti della Giunta Comunale di Alessandria (all’epoca targata Lega) di mettere a disposizione uno dei molti edifici pubblici dismessi per consentire la nascita della Casa delle Donne.

L’ultimo e definitivo “no” da parte dell’Assessora alle Pari Opportunità è arrivato nella seconda metà Maggio e così, il 9 Giugno 2018, Non Una di Meno ha deciso di occupare, aprendo le porte dell’Ex Asilo Monserrato, una bellissima struttura ex IPAB (in capo alla Regione) chiusa da più di un anno e destinata all’abbandono. Nel settembre del 2018, dopo un’estate di eventi pubblici e lavori di ristrutturazione, la Casa delle Donne è stata finalmente inaugurata.

La struttura di Piazzetta Monserrato 1 ha ospitato centinaia di iniziative ed eventi pubblici e ha portato in città ospiti come Veronica Gago, Lidia Menapace, Porpora Marcasciano, Marie Moise e tantə altrə, voci potenti e lucide nel mondo del femminismo e del transfemminismo italiano e internazionale.

Contemporaneamente sono stati attivati sportelli di accompagnamento e sostegno che si sono rivelati estremamente efficaci, in modo particolare nel periodo di isolamento dovuto al Covid-19. La nascita di una Casa delle Donne non ha mai coinciso con una chiusura da parte del movimento femminista all’interno di quelle nuove mura, ma ha rappresentato piuttosto un nuovo punto di elaborazione e partenza per le mobilitazioni cittadine sul diritto all’aborto, sul contrasto alla violenza di genere e sullo sciopero produttivo e riproduttivo dell’Otto Marzo.

Lo sgombero di Piazzetta Monserrato 1

Dopo 4 anni di attività, nella primavera 2022 la Casa è stata posta sotto sgombero e all’inizio di aprile si è dato il primo tentativo di cancellare l’esperienza dell’Ex Asilo Monserrato con un intervento di forza. La risposta messa in campo contro la chiusura è stata straordinaria e ha superato le aspettative di tutte le parti in campo, al punto che dopo 3 giorni e 2 notti di resistenza, il rischio di sgombero è rientrato e le attività della Casa hanno potuto proseguire.

In quell’occasione – sulla scia della grande solidarietà ricevuta dall’opinione pubblica cittadina e da molti nomi di fama nazionale (ricordiamo tra le altre la vignetta regalata da Zerocalcare per fermare lo sgombero) – anche il candidato sindaco del PD cittadino, nel pieno della campagna elettorale, si è schierato a difesa della Casa prendendo l’impegno di trovare una soluzione qualora fosse divenuto sindaco.

Pochi mesi dopo, nel pieno dell’estate – mentre gran parte della città era in vacanza – le forze dell’ordine sono tornate davanti alle porte dell’Ex Asilo per effettuare lo sgombero. Giorgio Abonante, da poco eletto sindaco del centro sinistra, ha dovuto esprimere un posizionamento netto a seguito delle parole pronunciate durante la campagna elettorale e ha ribadito l’intenzione di risolvere la situazione, senza però individuare una strada concreta da perseguire.

Nei mesi successivi si è aperta una trattativa tra lə attivistə di Non una di Meno e alcuni esponenti della giunta comunale, ma le soluzioni poste sul tavolo sono state di volta in volta accantonate e ritenute non perseguibili.

La seconda occupazione - La Casa di Via Teresa Michel 17

Dopo mesi di parole e falsi passi avanti, il 26 maggio 2023 – nella giornata del Pride cittadino – una seconda occupazione ripone sul dibattito locale il tema della Casa delle Donne e nasce la Casa delle Donne di Via Teresa Michel, all’interno di una struttura di proprietà dell’Università e destinata ad essere abbattuta all’interno del progetto di nascita del nuovo Campus universitario.

All’interno dell’occupazione sono da subito state riattivate le attività e gli sportelli ospitati in Piazzetta Monserrato, mentre la politica istituzionale si sforzava di trovare una soluzione che consentisse al rettore di riprendere possesso dell’edificio e alla giunta di mantenere gli impegni presi.

L'assegnazione della Casa di Via San Giovanni Bosco 28

Nel corso dell’estate la trattativa con il Comune è ripresa a ritmi più serrati e a settembre 2023 è stata assegnata l’attuale e definitiva sede della Casa delle Donne in Via San Giovanni Bosco 28

Oggi la Casa ospita attività settimanali, eventi politici e culturali, festival, sportelli di ascolto e accompagnamento e da gennaio 2024 anche il Centro Antiviolenza Marielle Franco.

La Casa delle Donne casadonne zerocalcare

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