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Sabato 6/09 – In piazza a Milano contro lo sgombero del Leoncavallo

Sabato 6 settembre scendiamo in piazza al fianco del Leoncavallo!

La destra al potere non ha alcun interesse per le città vive, partecipate, solidali: preferisce muri, divieti, manganelli e telecamere. Noi non ci stiamo! Giù le mani dalle città, giù le mani dagli spazi sociali!

Appuntamento alla stazione di Alessandria per raggiungere insieme il corteo nazionale con il treno delle 12.11.

Condividiamo qui sotto il comunicato stampa diffuso dal Laboratorio Sociale di Alessandria in seguito allo sgombero del Leoncavallo.

Sgomberando il Leoncavallo non si chiude solo uno spazio sociale: si cancella un’idea di città. È l’ennesimo atto di una Milano che ha smesso di essere comunità per diventare vetrina, showroom, playground per investitori e turisti. Non è più dei suoi abitanti, ma dei brand, dei fondi immobiliari, dei turisti da weekend e degli aperitivi da 14 euro.

Il “Sistema Milano” parla solo la lingua del profitto. Dove c’erano idee, musica, dibattiti, mutualismo e cultura indipendente, ora ci saranno parcheggi, hotel di lusso o l’ennesimo bistrot “esperienziale”. I cittadini? Declassati a clienti. I quartieri? Gentrificati, sterilizzati, svuotati di senso. La vivibilità? Un privilegio per chi può permettersela, non un diritto.

E dietro questo sgombero c’è la firma di un governo che ha fatto della repressione sociale il suo marchio. Il ministro Piantedosi, già noto per la sua ossessione securitaria e per trattare il dissenso come un problema di ordine pubblico, continua a colpire gli spazi di aggregazione, cultura e solidarietà. La destra al potere non ha alcun interesse per le città vive, partecipate, solidali: preferisce muri, divieti, manganelli e telecamere.

Lo sgombero del Leoncavallo è stato fatto in silenzio, di nascosto, ancora con le trattative in corso: una modalità che conosciamo bene e di cui questo Governo ha anche il coraggio di vantarsi.

Un’azione meschina, che cancella anni di storia e di resistenza, anni di costruzione di una dimensione di città inclusiva, partecipata, viva, che resiste e si ribella.

Il Leoncavallo è l’immagine di una Milano diversa, che fa paura a chi la governa come fosse un centro commerciale a cielo aperto, e per questo è stata cancellata.

Il Leoncavallo vive ancora e sempre nel cuore di chi lo ha attraversato, difeso, costruito.

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