La Casa delle Donne di Alessandria si prepara a ripartire ancora più accogliente e viva, in vista degli impegni autunnali. Punto di riferimento in città a sostegno delle donne e delle soggettività LGBTQIA+, in realtà le sue attività non si sono mai fermate. Né durante la fase più critica dell’emergenza sanitaria – grazie allo sportello telefonico Non sei sola, che ha aiutato decine di donne in difficoltà durante la fase di isolamento – né nelle settimane estive appena trascorse, grazie all’inaugurazione dello sportello del sindacato ADL Cobas, a sostegno delle lavoratrici.
Ma la Casa ha bisogno di cura, tanto più dopo il forzato periodo di chiusura a causa del lockdown e i devastanti eventi atmosferici che hanno coinvolto la città all’inizio di agosto, provocando danni anche al nostro edificio. Ecco perché a partire dal prossimo fine settimana il collettivo di Non Una di Meno sarà al lavoro per una serie di interventi di manutenzione necessari a mettere in sicurezza lo stabile di Piazzetta Monserrato 1 e renderlo ancora più accogliente e adatto a essere attraversato, anche in vista della terza edizione del festival Mia. Che genere di arte.
Sarà come sempre un lavoro di cura collettivo e partecipato, come è stato negli ultimi due anni, fin dal momento in cui – nel giugno 2018 – la Casa delle Donne ha aperto. Allora trovammo un edificio chiuso e abbandonato all’incuria, per tanti aspetti inutilizzabile. Fin da subito siamo intervenute per ridare vita a quegli spazi, facendolo in maniera collettiva, assieme a tante persone che hanno creduto nel progetto della Casa delle Donne e che hanno contribuito in diverse modalità a rendere la Casa un luogo di tutt*. Era un progetto che noi e le 3.000 persone che nel 2018 firmarono l’appello per individuare in città uno spazio adeguato a ospitare la Casa percepivamo come necessario per contrastare la violenza di genere in ogni sua forma, e che necessario si è rivelato davvero. Ne sono testimonianza le centinaia di persone che tra quelle mura sono transitate e hanno trovato ascolto, accompagnamento e accoglienza, le piazze che abbiamo saputo riempire, il dibattito culturale che la Casa ha alimentato in questi due anni con eventi partecipatissimi, lo spazio di iniziativa politica che ha saputo creare, le ospiti e gli ospiti che abbiamo avuto con noi.
Della Casa non abbiamo smesso un attimo di prenderci cura. Non possiamo neanche immaginare in che stato si troverebbe lo stabile se in questi due anni non fossimo state noi a intervenire, per mettere in sicurezza, ripulire e rendere agibili le sue varie aree. Periodo in cui – come se non bastasse – abbiamo anche dovuto far fronte ad atti di vandalismo e tentativi di silenziare e screditare il lavoro svolto a sostegno e al fianco delle donne e delle soggettività LGBTQIA+. E non smetteremo certo di farlo ora, a fronte della nomina – da parte del Consiglio Regionale del Piemonte – della commissaria straordinaria deputata alla gestione dell’edificio e che ha nel suo mandato anche lo sgombero.
La Casa delle Donne andrà avanti e lo farà grazie alla nostra cura e alla partecipazione di tutt* coloro che continuano a sostenere questo progetto. I lavori sono alle porte e nel giro di qualche settimana la Casa sarà più bella e favolosa che mai.